dalle crose al mare
  • Home
  • racconti di Liguria
  • Ricette
    • Ricette

      Il “gobellotto”, il gobelletto di montagna

      12 febbraio 2019

      Ricette

      Castagnole ai fiori d’arancio amaro

      2 febbraio 2019

      Ricette

      Frappe e bugie di Carnevale leggerissime e…

      27 gennaio 2019

      Ricette

      Le raviòles, una ricetta delle valli occitane

      25 gennaio 2019

      Ricette

      Ravioli dolci di Carnevale

      22 gennaio 2019

  • andar per crose
  • i miei libri
  • i miei contatti

dalle crose al mare

racconti di viaggi e cucina

  • Home
  • racconti di Liguria
  • Ricette
    • Ricette

      Il “gobellotto”, il gobelletto di montagna

      12 febbraio 2019

      Ricette

      Castagnole ai fiori d’arancio amaro

      2 febbraio 2019

      Ricette

      Frappe e bugie di Carnevale leggerissime e…

      27 gennaio 2019

      Ricette

      Le raviòles, una ricetta delle valli occitane

      25 gennaio 2019

      Ricette

      Ravioli dolci di Carnevale

      22 gennaio 2019

  • andar per crose
  • i miei libri
  • i miei contatti
    cucina di montagnaracconti di LiguriaRicetteSenza categoria

    Il “gobellotto”, il gobelletto di montagna

    scritto da ilaria fioravanti

    Tempo fa, in questo post e successivamente in quest’altro, vi parlai della Valbrevenna, una valle genovese facente parte dell’Alta valle Scrivia, a nord est della città. È immersa nel Parco naturale regionale dell’Antola e raccoglie, raggiungendo l’altitudine dei 1597m  del Monte Antola, un comune sparso di numerose frazioni. La valle, sviluppandosi da est ad ovest lungo il torrente Brevenna, ha vissuto un forte isolamento rispetto ad altre del genovesato, fino al dopoguerra almeno, quando si riprese la costruzione di una rete viaria di collegamento tra le varie frazioni, in particolare quelle della media e alta valle.  Fino agli anni ’20 circa  erano  unite  solo da una fitta rete di antiche mulattiere costruite a mezza costa, e che sconfinano verso Piemonte e Lombardia; oggi questi percorsi costituiscono molteplici opportunità per i tanti escursionisti che visitano il territorio. La Valbrevenna non è mai stata una valle facile da coltivare, se non tramite terrazzamenti, i cui ruderi sono ancora visibili, costruiti con i classici muri a secco. Sono i folti boschi di castagne che contribuivano, in parte,  alla sussistenza della popolazione; la raccolta dei frutti, la loro essicazione nei seccherecci, locali adibiti appositamente all’affumicatura, e la trasformazione in farina nei numerosi mulini che un tempo funzionavano lungo il torrente.

    Prodotto tipico della Valle Scrivia ma che in Valbrevenna ha avuto una maggiore diffusione è anche un’antica varietà di mela, dalle caratteristiche particolari, la mela “Cabellotta”, particolarmente succosa, profumata e durevole, grazie ad una patina oleosa che si forma naturalmente dopo la raccolta. È nel 2012, dalla collaborazione tra il Comune di Valbrevenna, l’agronomo Isabella Dalla Ragione e Sergio Rossi che ne ha concepito l’idea, che si decide di contrastarne la scomparsa e si intraprende un progetto di riscoperta e rilancio, partito con un capillare censimento degli alberi ancora esistenti e seguito dalla messa a dimora di nuove piante, circa cinquecento, distribuiti tra i produttori locali. Lo scopo, oltre a dare la possibilità a tutti di fruire di questo antico frutto dalle eccellenti qualità organolettiche è stato di promuovere un prodotto come esempio di biodiversità, come eccellenza di un determinato territorio tutto da valorizzare e riscoprire. La Valbrevenna è bellissima, incontaminata, vale veramente la pena visitarla; i suoi borghi arroccati sulle sue pendici sono di una bellezza commovente, soprattutto se visti nella loro interezza, da lontano, immersi nel verde dei boschi di castagni, roveri e frassini, tra fasce riconsegnate alla natura, muri a secco ricoperti di edera e rovi e vecchi mulini diroccati. Le mulattiere lasciano ancora una debole traccia sul territorio a ricordo delle fatiche del passato, quando i valligiani le percorrevano giornalmente per andare a “fare giornata” altrove; le donne, a mondare nelle risaie in pianura e gli uomini a fare lavori di grande fatica fisica, come i “bestassi” a Carloforte…ma questa è un’altra bellissima storia di cui ho già raccontato.

    Oggi la ricettività turistica ha subito un’impennata, sono disponibili all’accoglienza bed and breakfast (splendido il B&B del Cuore a Tonno) ed aziende agrituristiche e l’offerta gastronomica di trattorie e ristoranti, con menù  della tradizione valligiana, stanno contribuendo alla crescita di interesse verso questo angolo incontaminato di Liguria montana. Tornando alla mela cabellotta, mi è sembrata bella l’idea di preparare un dolce che rappresentasse questo bel progetto di salvaguardia dei sapori e le eccellenze di questa valle, utilizzando la confettura di mele cabellotte (prodotta da ca’ dei Bricchi) e la farina di castagne, alimento tipico dell’Appennino Ligure. L’idea è di un gobeletto (guscio di frolla farcito di confettura tipico della tradizione ligure) da declinare a questi antichi sapori.. un piccolo omaggio a chi, prima di noi, ha custodito con amore questi autentici gioielli della natura.

    GOBELLOTTI

     Ingredienti

    100 g di farina debole 0 o 00

    50 g di farina di castagne

    50 g di fecola

    125 g di burro

    80 g di zucchero

    1 tuorlo

    semi di una bacca di vaniglia

    un pizzico di sale

    in più

    confettura di mele cabellotte della Valbrevenna

    Procedimento

    Tenere il burro fuori frigo 5-10 minuti. Miscelare, manualmente o nel mixer con lama di plastica, la farina bianca, la farina di castagne e la fecola, setacciate, con il burro, per ottenere un impasto sabbioso. Aggiungere lo zucchero, il sale e per ultimo il tuorlo ed i semi della bacca di vaniglia. Azionare il mixer, o impastare manualmente, solo il tempo necessario per compattare il composto. Avvolgere il panetto ottenuto in pellicola alimentare e riporre in frigo per 30 minuti circa. Su una spianatoia leggermente infarinata stendere la frolla nello spessore di mezzo cm circa e coppare dei dischi poco più grandi del diametro dello stampino. Premere delicatamente e foderare gli stampini. Farcirne ognuno con un cucchiaino di confettura di cabellotta e ricoprire con un disco di pasta. Porre in frigo e nel frattempo portare il forno alla temperatura di 170°C. Infornare per 25-30 minuti se sono di piccola pezzatura come i miei o poco più se di forma maggiore. Spolverare i gobellotti con zucchero a velo.

    Nota

    Vi consiglio di raddoppiare la dose di frolla e di fare dei canestrelli. Conservati in scatola di latta durano parecchi giorni.

     

    Il “gobellotto”, il gobelletto di montagna was last modified: febbraio 13th, 2019 by ilaria fioravanti
    12 febbraio 2019 0 commenti
    0 Facebook Twitter Google + Pinterest
  • Ricette

    Castagnole ai fiori d’arancio amaro

    di ilaria fioravanti 2 febbraio 2019

    Questa ricetta è semplicissima, le castagnole che si ottengono sono incredibilmente leggere e profumate, e ricordano tutti i sapori della Liguria, in particolare l’acqua di fiori d’arancio amaro. Io utilizzo quella de La vecchia distilleria di Vallebona che è ottima. E’ da un po’ di anni che questa azienda ha creduto nelle possibilità di riprendere l’antica coltivazione  dell’arancio amaro, abbandonata da anni ma un tempo  comunissima nell’estremo ponente ligure, tanto da ottenere la certificazione, per  l’ acqua di…

    1 Facebook Twitter Google + Pinterest
  • Ricette

    Frappe e bugie di Carnevale leggerissime e croccanti

    di ilaria fioravanti 27 gennaio 2019

    Da bambina le chiamavo chiacchere o frappe perché con questo nome me le presentava mia madre. Ora che vivo a Genova ho preso l’abitudine di chiamarle “bugie”, come usa qui…ma al di là dei vari nomi regionali per lo stesso prodotto, credo ci sia poco da dire, se non se non che sono buonissime e che non esiste forno o pasticceria che te le possa vendere così fresche o fragranti come quelle che puoi…

    0 Facebook Twitter Google + Pinterest
  • cucina di montagnaRicette

    Le raviòles, una ricetta delle valli occitane

    di ilaria fioravanti 25 gennaio 2019

    La valle Varaita è una valle del cuneese che parte da Costigliole Saluzzo e sale verso ovest per poi biforcarsi una volta giunti nel borgo di Casteldelfino. A destra si va verso il Colle dell’Agnello, al confine francese, passando per gli splendidi borghi montani di Pontechianale e Chianale, e a sinistra, verso sud ovest, verso la valle di Bellino. È una valle occitana, come la vicina val Maira e tante altre valle piemontesi, e…

    2 Facebook Twitter Google + Pinterest
  • Ricette

    Ravioli dolci di Carnevale

    di ilaria fioravanti 22 gennaio 2019

    Una cosa che mi ha sempre incantato nelle pasticcerie genovesi nel periodo di Carnevale sono i raviolini dolci di marzapane. E’ frequente, soprattutto nelle pasticcerie storiche, intravedere, in mezzo a vassoi di bugie ed altri dolci carnevaleschi, dei vassoietti o meglio, dei piatti di “ravioli” particolari. copie quasi identiche dei veri ravioli “genovesi”, di carne e verdure, tanto famosi. Di solito sono anche “conditi” con confettura o alchermes, a simulare il sugo di carne…

    1 Facebook Twitter Google + Pinterest
  • Senza categoria

    Focaccette al formaggio e due indirizzi speciali dove gustarle..

    di ilaria fioravanti 20 gennaio 2019

    Le focaccette al formaggio sono una specialità del Levante Ligure, in particolare di quella bellissima porzione di costa che viene chiamata “Golfo Paradiso”. In realtà è molto più facile trovarle nelle trattorie dell’entroterra, a ridosso delle cittadine  di Recco, Sori e Camogli, più che nei ristorantini sul mare, dove invece si serve più frequentemente la classica focaccia al formaggio. Nei menù delle trattorie di questa prime alture, dove solitamente si serve un menù di…

    1 Facebook Twitter Google + Pinterest
  • Ricette

    Ciàvai, la torta più buona di Carrugio Dritto

    di ilaria fioravanti 12 gennaio 2019

    La torta di Chiavari è una delle torte liguri più buona e delicata. Se ne hanno poche notizie e la ricetta nei testi di cucina ligure è sempre molto approssimativa. Per fare la torta sacripantina ho testato le migliori pasticcerie di Genova ma con la torta di Chiavari è stato più difficile; quasi nessuna pasticceria chiavarese produce più questa torta, perlomeno nella sua versione originale. È caduta nel dimenticatoio, forse in favore di torte…

    1 Facebook Twitter Google + Pinterest
  • Ricette

    Mesc-ciüa, la minestra del levante ligure con i fagioli di Pigna, eccellenza del ponente..

    di ilaria fioravanti 30 dicembre 2018

    Ho assaggiato per la prima volta la “mesc-ciüa”  in un’antica trattoria del centro storico di Portovenere,  e subito sono rimasta affascinata da questo semplicissimo e tanto popolare piatto spezzino. La mesc-ciüa in dialetto ligure “mescolata” è una ricetta povera, probabilmente di origine antichissima, quando legumi e cereali erano i più economici e forse gli  unici alimenti reperibili dalla popolazione più umile, quella che magari abitava proprio attorno al porto di Spezia, dove effettivamente facevano…

    0 Facebook Twitter Google + Pinterest
  • Ricette

    Pandolce genovese basso

    di ilaria fioravanti 19 dicembre 2018

    A Genova tutti conoscono il pandolce, nelle sue due classiche declinazioni, alto e basso, ma è solitamente il pandolce alto, quello preparato col “crescente” o lievito madre, che appartiene alla tradizione più consolidata. La versione bassa, nata sicuramente in un momento successivo, è molto semplice da preparare, e la buona riuscita, utilizzando ottimi ingredienti, è assicurata. Anche i tempi di preparazione sono molto rapidi, ed in meno di due ore, compresa la cottura  si…

    2 Facebook Twitter Google + Pinterest
  • Ricette

    la sacripantina

    di ilaria fioravanti 27 novembre 2018

    La sacripantina per i genovesi è in assoluto la torta  più apprezzata e conosciuta, tanto che sulla sull’origine e la storia di nome e ricetta si è scritto e sentito di tutto, compresi miti e leggende. Al di là quindi della nascita del dolce, avvenuta con ogni probabilità nella metà dell’’800 ad opera della ditta Preti di Genova, io ne ho ricordi d’infanzia tutto sommato divertenti; spesso alle cene tra amici dei genitori quando…

    2 Facebook Twitter Google + Pinterest
Carica ulteriori Post

Articoli recenti

  • Il “gobellotto”, il gobelletto di montagna

    12 febbraio 2019
  • Castagnole ai fiori d’arancio amaro

    2 febbraio 2019
  • Frappe e bugie di Carnevale leggerissime e croccanti

    27 gennaio 2019
  • Le raviòles, una ricetta delle valli occitane

    25 gennaio 2019
  • Ravioli dolci di Carnevale

    22 gennaio 2019

Popular Posts

  • Frappe e bugie di Carnevale leggerissime e croccanti

    27 gennaio 2019
  • Cuculli e frisceu

    23 aprile 2018
  • Vallebona, la valle dell’acqua di fiori d’arancio amaro

    29 maggio 2017
  • La Valle delle Rose, lo sciroppo e degli amaretti profumatissimi

    8 giugno 2017
  • Tórta de granón e altre gattafure…

    28 ottobre 2017

Categorie

  • andar per crose
  • cucina di montagna
  • racconti d'Emilia-Romagna
  • racconti di Liguria
  • Ricette
  • Senza categoria

Seguimi su Instagram

Carica di più…Seguire Instagram

Tag

acqua di fiori d'arancio amaro borghi Carnevale confetture dolci dolci al cucchiaio dolci pasquali Emilia erbe spontanee escursioni fritti frutta gastronomia gattafure Liguria minestre Natale a tavola Parco Naturale di Portofino Pasqua passeggiate pasta fresca pasticcerie prebuggiun presidi slow food primi piatti prodotti racconti di liguria ricette ricette della tradizione ricette delle feste ricette del Piemonte ricette di montagna ricette emiliane ricette occitane ricette romagnole ristoranti rose sciroppo di rose storie torte torte di verdura torte salate tradizione ligure
  • Facebook
  • Instagram
  • Pinterest

@Copyright - Dallecrosealmare - All Right Reserved. By Ilaria Fioravanti


Torna In Cima